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13-03-2009

L'intervista a Davide Stecca Serafini

L'intervista a Davide Stecca Serafini
Davide Serafini, meglio conosciuto come “Stecca”; l’ala sinistra del Gammadue Rubiera è, da varie stagioni, un’autentica garanzia per la formazione nostrana. Sabato scorso, nel primo round dei quarti di finale contro Fasano, il numero 14 del team reggiano ha trascinato la squadra di Ghedin, siglando ben 9 gol personali. A Serafini abbiamo quindi chiesto quali potranno essere le prospettive del Gammadue in questa “fase calda” del campionato di pallamano Elite.
Davide Serafini, con Fasano ti abbiamo visto particolarmente ispirato: una partita quasi perfetta...
«Diciamo piuttosto che il resto della squadra mi ha supportato nel migliore dei modi; sono arrivati molti palloni, e io ho cercato di finalizzarli nel miglior modo possibile. Alcune partite girano bene, altre vanno invece ben diversamente; sabato è andato tutto per il meglio, soprattutto per quanto riguarda l’assetto complessivo della nostra formazione».
Dove risiede, secondo te, il punto di maggiore forza del Gammadue? Qual è, invece, la debolezza più visibile?
«A mio parere, la nostra forza sta nel potenziale che possiamo esprimere in chiave difensiva; le vittorie che riportiamo sono quasi sempre accompagnate da
una difesa arcigna e combattiva. In attacco, invece, stentiamo maggiormente; non sempre riusciamo a trovare la “formula magica” che ci permetterebbe di
raccogliere una quantità di gol più consistente».
Inoltre, non avete nessun rigorista puro...
«A volte dai sette metri vado io, a volte Marko (Kogelnik, ndr), con esiti alterni; tuttavia, non penso sia quello il problema di fondo. Le incertezze che
abbiamo, come detto, sono principalmente sulla fase di attacco in generale».
Gara 2 a Fasano è prevista per il 28 marzo: un programma così diluito e con tante pause vi aiuta?
«Sì e no. Da un lato, queste soste molto larghe permettono di allenarsi con più concentrazione, e di limare attentamente i propri difetti; tuttavia, un simile
calendario favorisce la nascita di partite meno interessanti dal punto di vista dell’agonismo».
In Puglia troverete un pubblico carico a mille: tale aspetto potrà influenzarvi?
«Giocare fuori casa comporta sempre una certa dose di “disagio”; il viaggio, la sistemazione, la cornice di un pubblico che non fa il tifo per te... Tuttavia,
ritengo che il Gammadue sia una squadra esperta pure sotto l’aspetto psicologico; abbiamo l’abilità necessaria anche per fronteggiare una situazione
ambientale non favorevole».
Chi toglieresti alla Junior Fasano?
«Nessuno in particolare; penso che si tratti di una squadra pericolosa per la grande compattezza che la caratterizza».
Chi è la maggiore favorita per lo scudetto?
«Bisogna essere realisti, all’ 80% vincerà Conversano; sin qui, i baresi hanno dimostrato le loro indubbie qualità, superiori rispetto a ogni avversaria. Ciò
non significa però che saremo arrendevoli; visto che sarà il mio ultimo anno in Elite, vorrei chiudere giocando la finale scudetto».
Allora, è vero quello che si dice in giro: a fine stagione smetterai con la pallamano?
«Non ho ancora deciso in via definitiva, ma quasi certamente sì. La mia vita non è fatta soltanto di pallamano; ho una famiglia, e attività professionali che
mi occupano parecchio tempo. Confido comunque di non restare del tutto fuori dal mondo di questo sport; in futuro, mi piacerebbe fare il preparatore atletico, o il dirigente, magari proprio a Rubiera».
Per chiudere, una curiosità: perchè tutti ti chiamano “Stecca”?
«La pallamano qui non c’entra; è un soprannome che mi diedero da bambino, visto che ero magrissimo e longilineo come una “stecca” da biliardo».

Da "Il Giornale di Reggio"
Intervista di Nicolò Rinaldi

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